Documenti e Interventi
Pietro Candeliere, Curdi contro Jihadisti: guerra nel non-luogo
Abstract: Nei secoli il Medio Oriente ha visto una lunga successione di guerre e conflitti, molti dei quali hanno avuto come attori principali i curdi, il più grande popolo al mondo che non ha un proprio Stato indipendente. Il capitolo più recente della loro lotta per l’autonomia li ha visti fronteggiare lo Stato Islamico, gruppo terrorista fondamentalista che nel 2014 ha avviato la sua espansione territoriale in Iraq e Siria. Supportate da una coalizione internazionale, le milizie curde hanno avuto un ruolo essenziale nel decretare la sconfitta dell’Isis, senza però ricevere il sostegno politico necessario all’affermazione dei propri diritti. Gli Stati occidentali e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di attuare nuove strategie per contrastare la minaccia costante dovuta al terrorismo islamico. Sostenere le fazioni che, come i curdi, chiedono pace, democrazia e legittimazione sarà fondamentale nel processo di pacificazione che le regioni mediorientali attendono da molto tempo.
Abstract: Over the centuries the Middle East has seen a long succession of wars and conflicts, many of whom had the Kurds as main actors, the largest people in the world that do not have their own independent State. The most recent chapter of the Kurdish struggle was the clash with the Islamic State, a fundamentalist terrorist group that since 2014 has started expanding into Iraq and Syria. Supported by an international coalition, Kurdish factions played an important role in decreeing the ISIS defeat, but they did not receive the political support necessary to assert their rights. Western States and international organizations need to implement new strategies to counter the constant threat of Islamic terrorism. Supporting the factions which are calling for peace, democracy and legitimacy, like the Kurds do, will play an essential role in the peacemaking process that the Middle Eastern regions have been waiting for a long time.
Biografia autore: Pietro Candeliere, ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione all’Università degli Studi del Molise e la laurea magistrale in Media, Comunicazione digitale e Giornalismo presso l’Università di Roma “La Sapienza”.
Destinazione articolo: pubblicazione prevista su NMS Anno VI, n. 10/Aprile 2020

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Documenti e Interventi
Bruno Del Vecchio, Il giornalista nell’età dello smart working
Incipit: Lo smart working (o lavoro agile) non è certo una novità introdotta dai provvedimenti emergenziali conseguenti alla pandemia da Covid-19. La novità consiste nel fatto che in detti provvedimenti lo smart working, per l’intero periodo emergenziale (lo sarà anche dopo l’emergenza?), può essere imposto ai lavoratori e che, comunque, tale modalità di prestazione lavorativa è fortemente raccomandata.
Come noto, lo smart working non è un ulteriore contratto di lavoro; non è un (ennesimo) contratto di lavoro tra i numerosi atipici conosciuti dal nostro ordinamento. Esso è una diversa modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, regolata dalla legge n. 81 del 22 maggio 2017.
Biografia autore: Bruno Del Vecchio è avvocato, consulente della FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Destinazione articolo: pubblicazione prevista su NMS Anno VI, n. 11/Ottobre 2020
